Il Tridente Campus | l_Ombra
Politiche della psiche
 
 
pagine 136 | prezzo 16,00€ | cm 14,5x21

La nuova serie della rivista l’Ombra riprende il progetto della prima serie, pubblicata tra il 1996 e il 2000, di sviluppare e ampliare le tematiche dell’immaginario e del simbolico in ambito filosofico e letterario, al fine di contestualizzare le dinamiche junghiane nella cultura contemporanea.

Grazie all’ingresso in redazione dell’A.R.P.A. (Associazione per la Ricerca in Psicologia Analitica), si garantisce alla rivista una connotazione prettamente junghiana aderente alla clinica, senza la quale si rischierebbe di evaporare in pura teoria.

 

Volume VII: Settembre 2016

 

Violence, Nature and Culture

Ferruccio Vigna, Augusto Romano

 

La violenza può avere un valore positivo?

Andrew Samuels

 

Mito e totalitarismi: tra età dell’oro e crepuscolo degli dei

Roberta Bussa

 

Lo psicoanalista engagé?

Stefano Candellieri, Davide Favero

 

Prospettive:

La convenienza di dire «io sono»

Paolo Giordano, Nadia Narcisi, Michela Oliva, Mara Rotelli

 

Soffi del vento dell’Est. Sono Rom o sono un’adolescente?

Vittoria Quondamatteo, Annamaria Marziano

 

Irrational justice. La dialettica colpa-pena secondo Woody Allen

Mario Riberi

Notes en marge d’une traduction de Marcelin Pleynet

Andrea Schellino

 

The Jonasian Concept of Heuristics of Fear versus the Utopian Dynamic of Technology

Jelson R. de Oliveira

 

Recensioni:

Carl Gustav Jung, I miti solari e Opicino de Canistris. Appunti del Seminario tenuto a Eranos nel 1943

Davide Favero

 

Joseph Cambray, Sincronicità. Natura e psiche in un universo interconnesso

Alberto Favole

 

Carla Stroppa, Il doppio sguardo di Sophia. L’eterno femminino e il diavolo, nella vita e nella letteratura

Franco Livorsi

 

Rassegna di libri presentati durante il «IV Colóquio Hans Jonas» presso l’Universidade Federal do Piauí in Brasile

Angela Michelis

 


 
pagine 272 | prezzo 20,00€ | cm 14,5x21

Settembre 2016

 

Questo fascicolo di «atque» riflette sull’intrinseca, originaria e fondamentalmente positiva, opacità del reale. Ovvero sul carattere di opacità e insieme di concretezza delle cose, delle persone, degli eventi a cui, d’altronde, varie pratiche di studio e riflessione sembrano ormai rinviare: dalla percezione all’attenzione, dal darsi del dentro e del fuori, alla relazione tra mente e corpo e tra soggetto e oggetto. Opacità degli oggetti fisici e della materia delle cose: materialità, attrito, resistenza, persistenza, “quel che resta”, “il soggetto sottostante” non fanno altro che comporre un corollario della opacità delle cose – così come esse appaiono nel nostro campo visivo. D’altronde, nella visibilità – nel gesto della visione che accompagna il nostro situarci nel mondo – le cose, le persone, le situazioni si dispiegano nella nostra vita proprio per il loro carattere opaco e insieme concreto. In forma di domanda: a) riusciamo, e come, ad abitare le cose che ci sono (che si danno ai nostri occhi) ma che, come tali, si mostrano nei loro caratteri di opacità positiva e concretezza piena? b) come possono procedere i nostri discorsi senza mettere in scena una eterna vittoria della mediazione linguistica e, più in generale, simbolica sulla opacità delle cose, per cui – ogni volta rinviandovi – riescano a non dire di più di quel che nel loro dire tacciono? c) si può infine affermare che proprio resistendo nella loro opacità, le cose sono ciò che danno luogo al patico, per cui – esplodendo a livello esperienziale – eccedono la nostra intelligenza sia rivelandone criticamente i suoi tratti essenziali, sia tendendo a oltrepassarla, e quindi ad aprirla a una haecceitas? Se il tema del fascicolo è “L’opacità” e in particolare “L’opacità dell’oggettuale”, più ordinatamente i vari svolgimenti che raccoglie, possono essere sommariamente etichettati così: la resistenza delle cose; non solo soggetti; la dimensione opaca (e resistente) dell’essere un corpo (vivente); la logica dell’Es (intra-, inter-, ed esopsichico); il momento opaco della paticità.

Fabrizio Desideri e Paolo Francesco Pieri