pagine 208 | prezzo 17,00€ | cm 14,5x21

Il libro cerca di fare chiarezza in un campo molto complesso e intricato, quale quello delle immagini e della dimensione clinica dell’immaginazione. Esso esplora la terra di mezzo fra la teoria e l’esperienza clinica, cercando di ricondurre reciprocamente l’una all’altra. Partendo da concetti fondamentali, spesso dati troppo per scontati, quali quelli di Immagine, di Immaginazione e di Metafora, il libro passa a prendere in esame alcuni modelli terapeutici immaginativi, a partire dall’Immaginazione attiva di Jung, cercando di individuarne i punti di forza in comune, ma anche i rispettivi limiti. L’obiettivo è quello di definire e proporre un modello terapeutico immaginativo integrato, orientato analiticamente, nel quale le immagini e l’immaginazione svolgano più di un “compito”. Le immagini, infatti, sono in grado non solo di “svelare” ciò che è nascosto nell’inconscio, che spesso si manifesta attraverso il sintomo (e di possedere, di conseguenza, anche quella la funzione “catartica” così cara a Freud), ma anche di “curare” quello stesso sintomo per mezzo dell’intervento del Simbolo risanatore che in esse si nasconde. Inoltre, esse sono anche il mezzo con cui il Simbolo può orientare l’individuo in quel percorso interiore di Individuazione teorizzato e personalmente esplorato da Jung. Infine, le immagini sono anche un “linguaggio” altro che può arricchire la dialettica analitica e sostituirsi alle parole laddove queste siano mute o reticenti.

   Dopo aver riportato un’ampia casistica clinica a sostegno del quadro teorico, compresa qualche breve incursione nel campo delle neuroscienze, il libro prende in esame, nel finale, tre temi fondamentali che hanno a che fare con le immagini e l’immaginazione clinica: il Simbolo, l’Archetipo e l’Ermeneutica delle immagini simboliche. Nell’affrontare questi tre temi, l’autore si discosta da una concezione rigorosamente junghiana del simbolo e tenta prima di tutto di risolvere, proprio a partire dalle immagini, l’intricato rapporto tra “Segno” e “Simbolo”, proponendo l’idea di un Simbolo liquido.


 
pagine 293 | prezzo 20,00€ | cm 14,5x21

«La critica fiorisce quando la letteratura è inadeguata»: inizia così, con questo esergo di Karl Shapiro, il nuovo volume saggistico di Marco Merlin, poeta e scrittore votato da sempre all’esercizio critico, ma inteso anche a salvaguardare, nella sua ricerca, l’aspetto esistenziale e morale di ogni nostra lettura. Così, questo libro non è soltanto un lungo indice di letture vive e appassionate, a volte anche aspre – com’è nel costume dell’autore – ma anche un luogo di riflessione sul senso del leggere e dello scrivere. Quel che più sorprende, capitolo dopo capitolo, è come Merlin sappia andar dritto allo scopo, essere a volte anche brusco e irrispettoso, politicamente scorretto, e insieme conservare il senso etico della misura e del rispetto. Come scrive lo stesso autore: «Letture, dunque, purché critiche, capaci, in nome dell’affetto che le muove, di affondare la lama del giudizio, dal momento che ogni amore è elettivo e geloso e ogni incontro ricostituisce l’illusione che tutto sia “per sempre”. Letture, dunque, e tuttavia critiche, perché il terreno sdrucciolevole della contemporaneità e la palude quasi impenetrabile dell’editoria e i capricci della fortuna letteraria e le fatiche quotidiane di ognuno rendono impervio il cammino di questo amore, di ogni amore».

 

G.P.