Il Tridente Campus | L_Ombra
Aa. Vv.
Cura del mito
 
 
pagine 180 | prezzo 20,00€ | cm 14,5,x21

Volume XXI: 2023

Riflessioni su Risposta a Giobbe
Ugo Fama

Architetture archetipiche: forme e funzioni del ponte
Alberto Favole

La cura della meraviglia tra logos e mýthos
Michele Di Bartolo

Ares
Andrea Calvi, Fernando Mastropasqua

Finis coronat opus. Miti e suggestioni intorno all’inevitabile esperienza della Fine
Andrea Graglia

The Demon Lover and the Hero in the Female Process of Individuation
Mariolina Graziosi

Il Trickster, demiurgo gabbamondo
Monica Manfredi, Ferruccio Vigna

La fatica di Sisifo. Riflessioni sulla manutenzione del sistema di cura e del gruppo dei curanti di pazienti con disturbi mentali gravi nella prospettiva del mito
Maurizio Olivero

Le ferite nel mito, una via per l’individuazione
Gianluigi Passaro

Il mito come produzione panpsichista entangled di senso
Donato Santarcangelo

Sabina Spielrein, La distruzione come causa della nascita: una lettura sul bergsonismo junghiano
Piera Vaglio Giors

Cura del mito? Una conversazione
Alessandro Croce, Alessandro Defilippi

Giancarlo Vianello, Contaminazioni. Incroci di itinerari sapienziali
Stefano Cavalitto

Carla Stroppa, L’amore impossibile e le donne. Slanci, cadute e trasformazioni del desiderio
Ferruccio Vigna

Alessandro Defilippi, E poiché io sono oscuro… di Merlino, del Graal e di Carl Gustav Jung
Ferruccio Vigna


 
pagine 224 | prezzo 16,00€ | cm 14,5,x21

La supervisione non viene “dopo” un’analisi, ma è parte costitutiva e integrante della psicoanalisi. Si svolge durante e nel pieno di un’esperienza analitica: indispensabile modo di formare l’altro, rappresenta un fare-analisi-insieme, dona uno stile alle tante cure che analista e supervisore conducono. Essa porta ogni analisi fino a quel “secondo aspetto” chiamato da Freud di post-educazione che apre un campo di conoscenze, finora riservate a una cosiddetta fase didattica, per oltrepassarla nell’assumere la responsabilità della psicoanalisi come scienza dei vincoli e delle libertà. Un triangolo al lavoro convoca la comunità degli psicoanalisti e degli operatori curanti in generale a un banchetto dove non si tratta più di comunicare ma di comunicarsi.
Consumato in che senso? Di logorato o di esperto? Il supervisore è la figura enigmatica di sconosciuto che compare nei sogni degli analizzanti, vicino o dietro quella ben definita del proprio analista, portatrice di un sapere, preciso, scientifico ma anche fornito di un’aura di sapienzialità.
Un pensiero e una vita da analista compendiati nella formulazione dell’autore “briciole di filosofia sul sentiero di una metapsicoanalisi” un paradosso per chi ritiene la funzione-analista uno specialismo ma che non ha nulla di paradossale se si coglie la duplice direzione insita nella pratica della cura analitica definita da Freud col titolo doppio Trattamento psichico (Trattamento dell’anima).