pagine 80 | prezzo 10,00€ | cm 14,5,x21

Due temi attraversano questo concentratissimo libro di poesia e intrecciandosi lo innervano: la quête amorosa e lo statuto della parola poetica. Secondo libro del poeta romagnolo Lorenzo Babini, e prova di una sicura maturità espressiva, esso fa convergere testi apparsi in edizioni minori e riviste – e inevitabilmente messi in luce dalla critica più avvertita – insieme a nuove composizioni nelle misure di un’architettura che apre e chiude con i tratti di un paesaggio golenale di illusive rifrazioni.
A centro una camera che posta alla sommità di una torre e circondata da spalti è specchio del desiderio erotico e banco di prova della poesia. Siamo nella seconda cobla della più celebre sestina del trovatore Arnaut Daniel, il “miglior fabbro del parlar materno” onorato da Dante (Purgatorio, XXVI), e la cambra inaccessibile ne è l’immagine più ardita, nella fulgida e intangibile sua valenza simbolica. Ma è l’intero libro ad essere tramato di reminiscenze trobadoriche, a farsi lucido testimone dell’amore di lontano, l’amor de lonh provenzale qui vivo nel confronto con l’assillo della parola e la messa a punto di una strumentazione necessaria.
Autore colto e visionario Lorenzo Babini è infatti a un tempo essenziale e sorvegliatissimo nel varare, al pari di un’arca salvifica, una poesia “di legno e bitume” adatta a prendere il largo. A questa sola condizione avranno corpo, in un’invenzione continua e coinvolgente, figure che sarà difficile dimenticare come quei “soldati / vestiti di scaglie di pesci / o carapace”, o, scesi da una tavola di Paolo Uccello, quei lancieri mossi anch’essi da una quête su un ghiaccio infido di inizio primavera. O ancora, e nella desolazione che unicamente il tempo sa mettere in scena, quell’antico scriba sumero “rimasto solo a parlare” e a chiedersi, per chi dopo di lui verrà, “chi siamo noi / prima dei nomi?”
Marco Vitale


 
pagine 104 | prezzo 12€ | cm 14,5,x21

Carla Lonzi è sempre di più al centro del travaglio contemporaneo. Studiata e tradotta in molte parti del mondo, riscoperta e amata dalle giovani generazioni, è ritenuta il simbolo vivente della lotta per la libertà femminile e per il pensiero divergente della differenza sessuale. Iniziative, documentari, studi, conferenze, traduzioni proseguono e sostengono oggi la sua presenza che orienta e alimenta un modo imprevisto di agire politicamente. A quarant’anni dalla morte, questo volume raccoglie le voci più attente e più autorevoli che presentano il posto di primo piano nella ripresa della politica delle donne, pensata anche per un mondo di uomini e donne insieme. “Ti darei un bacio” è l’espressione di Carla Lonzi rivolta all’amica pittrice Carla Accardi con la quale fonda nel 1970 “Rivolta Femminile”. Viene riproposta come titolo del volume per il suo impegno a portare ogni relazione umana all’altezza dell’amore.

Testi di Annarosa Buttarelli, Olivia Guaraldo, Laura Graziano, Rosella Prezzo, Marinella Antonelli, Stefania Calzolari, Lia Cigarini, Loredana Rotondo, Gianna Mazzini, Maria Luisa Boccia, Francesca Mellone, Donatella Franchi, Manuela Fraire, Monica Farnetti.


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